Veneto DOP: Aglio Bianco Polesano

Select Your Language:
Others Language:
Vai ai contenuti

Veneto DOP: Aglio Bianco Polesano

Magazine sul Made in Italy
Pubblicato da Redazione in Agroalimentare · 27 Marzo 2021
La zona di produzione dell’Aglio Bianco Polesano DOP interessa 29 comuni della provincia di Rovigo, nella regione Veneto.



La produzione avviene con ciclo di coltivazione annuale. La rotazione colturale prevede che l’aglio non possa tornare sul medesimo terreno prima di 3 anni. La semina può essere effettuata manualmente o in modo del tutto meccanizzato nel periodo che va dal primo ottobre al 31 dicembre. L’inizio della fase di raccolta viene deciso dal produttore, che valuta il grado di maturità della pianta. La raccolta si effettua manualmente o con l’utilizzo di macchine, mediante taglio netto dello stelo, asportando del tutto l’apparato radicale o lasciando solo la sua parte apicale. I bulbi vengono quindi sottoposti a essiccazione naturale, o mediante sistemi di ventilazione di aria riscaldata. Durante il confezionamento, i bulbi vengono intrecciati a mano con il loro stesso stelo e legati con spago, rafia o altro materiale idoneo. È consentita la frigoconservazione.



La presenza dell’aglio nel Polesine si fa risalire ai Romani, i quali con le loro opere di bonifica e riassetto dei territori agricoli hanno fortemente modificato la conformazione idrogeologica dell’area. Ne sono testimonianza gli scritti di Perretto e Marangano contenuti nella pubblicazione La Centuriazione dell’Agro di Adria, in cui la coltura dell’aglio è descritta come una delle più diffuse all’epoca, ricordata anche da Virgilio nelle Georgiche. Nel periodo medioevale, negli Annali Pollicinensi, Bocchi testimonia come agli abitanti di Rovigo fosse imposto di coltivare l’alio loco bono nei propri appezzamenti e nel XVI secolo, nelle pubblicazioni dell’Accademia dei Concordi di Rovigo si parla della produzione di aglio come di un’attività di particolare rilevanza per la zona di Selva, designazione storica riferita ad alcuni comuni dell’attuale area di produzione della DOP. A metà del Novecento l’aglio era ormai considerato una coltura industriale, come affermato da uno scritto di Zennaro del 1949.



GASTRONOMIA
L’Aglio Bianco Polesano DOP si conserva fino a 8-10 mesi se mantenuto in luogo fresco, asciutto e ben areato, meglio se lasciato con le sue barbe. Consumato al naturale mantiene intatte tutte le sue caratteristiche organolettiche e le innumerevoli proprietà benefiche. Cucinato è un ingrediente ideale per esaltare il gusto di molti piatti: dai semplici spaghetti aglio, olio e peperoncino, ai più elaborati sughi o stufati. Clicca qui per leggere le ricette



La produzione avviene con ciclo di coltivazione annuale. La rotazione colturale prevede che l’aglio non possa tornare sul medesimo terreno prima di 3 anni. La semina può essere effettuata manualmente o in modo del tutto meccanizzato nel periodo che va dal primo ottobre al 31 dicembre. L’inizio della fase di raccolta viene deciso dal produttore, che valuta il grado di maturità della pianta. La raccolta si effettua manualmente o con l’utilizzo di macchine, mediante taglio netto dello stelo, asportando del tutto l’apparato radicale o lasciando solo la sua parte apicale. I bulbi vengono quindi sottoposti a essiccazione naturale, o mediante sistemi di ventilazione di aria riscaldata. Durante il confezionamento, i bulbi vengono intrecciati a mano con il loro stesso stelo e legati con spago, rafia o altro materiale idoneo. È consentita la frigoconservazione.



I nostri Partner:





Seguici anche su:
 
I nostri Partner:



Seguici anche su:
 

Torna ai contenuti